Plexer, ringiovanire senza bisturi
Il metodo innovativo che sfrutta il quarto stato della materia per restituire tono ai tessuti. Non invasivo, efficace in breve tempo e duraturo.
Ritornare giovani senza bisturi è il sogno di tutti.
E, oggi, la tecnologia sta facendo passi da gigante nel campo della chirurgia estetica. Uno di questi è il “Plexer”, la cui idea made in Italy è “firmata” dal medico chirurgo Giorgio Fippi.
E’ un nuovo tipo di chirurgia non ablativa. Una chirurgia, quindi, che non prevede l’utilizzo di bisturi; che non taglia e non buca. Un trattamento totalmente soft che non necessita neppure di anestesia locale, ma che in soli trenta minuti – e pochissime sedute – restituisce tonicità ai tessuti senza alcun bisogno di ripetere il trattamento per mantenere l’effetto desiderato.Il Plexer è un’evoluzione del FELC, sempre ideato da Giorgio Fippi, che sfrutta il plasma.
«Il plasma è il quarto stato della materia, ovvero un gas costituito da un insieme di elettroni e ioni la cui carica globale è neutra – Il Plexer sfrutta la ionizzazione dei gas presenti nell’aria per generare un piccolo arco elettrico paragonabile a un piccolo fulmine, il quale agisce a livello epidermico creando una sublimazione simile a quella indotta dai laser a eccimeri a femptosecondi».
«La sublimazione, come è noto, è il passaggio dallo stato solido a quello gassoso senza passare per lo stato liquido. L’aspetto interessante è che viene trasmesso il calore solo dove serve senza interessare i tessuti circostanti, con il grande vantaggio di poter curare, per esempio, una lesione palpebrale senza minimamente interessare l’occhio».
Lo strumento è particolarmente adatto anche alle persone che presentano una evidente lassità dei tessuti post gravidanza. Cura che, in alternativa, sarebbe resa possibile soltanto grazie alla chirurgia tradizionale.
«Le donne dopo una o più gravidanze presentano antiestetiche smagliature periombelicali e lassità tissutali, questa situazione può presentarsi anche in soggetti che si sono sottoposti a drastiche diete dimagranti. Il Plexer e il Felc ottengono ottimi risultati nella maggior parte dei casi, dove, però, non sia presente un cedimento eccessivo, in tal caso bisogna ricorrere alla chirurgia tradizionale».
Ma i campi di applicazione non finiscono qui: il plexer dà ottimi risultati in tempi brevissimi anche in caso di «cedimenti tissutali delle palpebre (blefaroplastica non ablativa), del viso, del collo e della pancia (lifting viso-corpo e onfalo-lifting). La blefaroplastica non ablativa dà risultati molto interessanti come pure la riduzione delle rughe frontali, i cui effetti sono immediatamente visibili. Il trattamento delle pieghe delle guance dà ottimi risultati, specialmente se si considera che contemporaneamente è possibile correggere inestetismi come macchie cutanee, verruche, fibromi e angiomi».
«Eccellenti gli esiti anche quando siano presenti fibromi, nevi, angiomi, macchie cutanee, verruche e discheratosi. I risultati sono immediatamente visibili e nell’arco di una settimana si ha una restitutio ad integrum. Altre azioni efficaci si ottengono per esempio sul Xantelasma. Questa lesione, particolarmente fastidiosa da trattare chirurgicamente e con esiti cicatriziali poco piacevoli diventa facilmente aggredibile con il Plexer /Felc, e con risultati molto interessanti. Anche in caso di Acne in fase attiva, cicatrici, comprese quelle post acneiche e post varicella il Plexer/Felc può sortire ottimi risultati. Sono necessarie diverse sedute in relazione alla gravità e all’estensione della lesione o dei postumi».Nonostante gli effetti siano veloci e duraturi, i prezzi non sono affatto alti come verrebbe da pensare, se paragonati a quelli di un intervento chirurgico.
«Il costo di questi trattamenti è di circa 200 euro a seduta. Naturalmente quanto più è grave ed estesa la lesione da trattare, tante più sedute saranno necessarie. A titolo di esempio faccio presente che uno Xantelasma, un fibroma, una o più macchie cutanee, un angioma, una verruca si eliminano in una sola seduta, mentre una blefaroplastica non ablativa o il trattamento delle smagliature periombelicali può richiedere da 2 a 4 sedute».
Possiamo dunque dire che un trattamento va da un minimo di duecento euro a un massimo di ottocento euro ottenendo, in molti casi, risultati simili alla chirurgia tradizionale.
Senza dimenticare che, non utilizzando bisturi, anche le controindicazioni sono minime.
«Prima di usare questa metodica bisogna essere certi che la lesione da trattare non sia un neoformazione maligna come, per esempio, un melanoma o un epitelioma. Queste lesioni vanno trattate chirurgicamente e sottoposte a un esame istologico», conclude scarsella».